Pazzo per lei

Pazzo per lei

Vi piacciono le storie strappa lacrime? No? Bene, perché questa non lo è, almeno non per oltre un ora e mezza, durante tutto il film, per ben un’ora trentasei minuti e 23 secondi sarete sbattuti dentro il Film, non varcherete lo schermo solo per una questione di fisica, ma vi assicuro che sarete impossibilitati ad uscirne, no, non prima dei titoli di coda.

Pazzo per leiUN AMORE NATO DA UNA NOTTE DI FOLLIA

La sceneggiatura è ben sviluppata, i personaggi riescono ad essere coinvolgenti, chi li interpreta è verosimile nel ruolo, magari non sarà indimenticabile, ma senza dubbio vi farà trascorrere una piacevole serata.

Per quanto sappia di già visto, il film di Dani de la Orden si distingue per essere ben scritto e ben recitato, in particolare dai suoi due protagonisti. Forse il tema della malattia mentale viene trattato con superficialità, ma è un errore che comunque si può perdonare.

Vi propongo il trailer in lingua spagnola – in caso leggere la trama vi annoi, saltatela il Film completo in italiano è in fondo alla pagina

Official Trailer | Netflix

Pazzo per lei

TRAMA

Adri (Álvaro Cervantes) è un giovane giornalista disincantato che non crede nell’amore. Durante una serata passata con gli amici viene letteralmente travolto dall’incontro con una ragazza misteriosa (Susana Abaitua), che poi scoprirà chiamarsi Carla, che lo trascina in una folle avventura notturna che si conclude in passione. Come i due si ripromettono, però, si tratta solo dell’amore di poche ore, una volta mattina andranno avanti con le loro vite, senza pensare più a quello che è successo. Peccato che Adri si sia preso un’enorme cotta per Carla nel poco tempo che hanno passato insieme e che decida di far di tutto per ritrovarla. Recuperato un biglietto con un indirizzo nella giacca che lei si è dimenticata, Adri farà una scoperta decisamente inaspettata: Carla è ricoverata in un ospedale psichiatrico (da cui ogni tanto scappa di nascosto) e soffre di disturbo bipolare. Deciso a conquistarla il ragazzo si fingerà malato e si farà ricoverare nell’istituto, dove si scontrerà però con la difficile realtà vissuta da Carla per la sua patologia. Nei giorni passati come paziente, Adri farà la conoscenza degli altri inquilini della clinica: Saul (Luis Zahera), schizofrenico che soffre per l’allontanamento della figlia, Marta, giovane con la sindrome di Tourette innamorata di un ragazzo lì ricoverato, e Tina, afflitta di una forte depressione e che si crede una membro della famiglia reale. Se inizialmente Adri è interessato semplicemente a raggiungere il suo obiettivo, con il tempo ed entrando in contatto con le diverse storie e con le difficoltà delle persone che incontra, inizierà a cambiare e a guardare la vita con occhi diversi.

 

Pazzo per lei non brilla di certo per originalità, ma colpisce per una sceneggiatura ben scritta e per le interpretazioni sempre convincenti dei suoi protagonisti e dei personaggi secondari. Più si procede con la visione, più ci si lascia trasportare da una storia che è a tratti piuttosto toccante e a tratti molto divertente. Si tratta di una narrazione leggera, che non si sofferma mai troppo sui lati più oscuri della malattia mentale o delle realtà che coesistono all’interno delle cliniche che si occupano di queste patologie, mantenendosi volutamente in superficie. Forse affrontare e sviscerare temi come questi potrebbe sembrare doveroso, soprattutto se come in questo caso hanno un ruolo così preponderante all’interno della trama, Pazzo per lei, però, sceglie di non avventurarsi mai in determinati territori e di mantenere sempre un certo tono, cercando di concentrarsi principalmente sulla storia d’amore vissuta dai due protagonisti, sembra una scelta vincente, il film, non è niente di particolarmente profondo o indimenticabile, ma comunque nel complesso funziona molto bene. L’alchimia tra Álvaro Cervantes e Susana Abaitua è palpabile ed entrambi riescono a far risultare credibili i cambiamenti a cui i loro personaggi vanno incontro. Adri perde la maschera di ragazzo superficiale e disilluso con cui lo conosciamo per diventare qualcuno a cui realmente interessa degli altri, oltre che di se stesso; Carla, invece, mette pian piano in luce tutte le sue debolezze e fragilità, accettando che anche qualcuno come lei, una “malata”, meriti di essere amato. Attorno a loro si muove una fiumana di personaggi secondari che vengono più o meno approfonditi a seconda dei casi, ma che risultano comunque ben costruiti e mai esageratamente stereotipati. Alcuni di loro come Saul, che vorrebbe poter passare più tempo con la figlia ma il nuovo marito della sua ex glielo impedisce, sono anche i protagonisti di alcuni dei momenti più emozionanti del film.

IL FILM COMPLETO LO TROVI QUI’